Elevati livelli sierici di progesterone sono associati ad una bassa probabilità di gravidanza tra le donne sottoposte a fecondazione in vitro con antagonisti del GnRH
L’obiettivo di questo studio prospettico è stato quello di determinare l’impatto di elevati livelli sierici di progesterone al secondo giorno del ciclo sull’incidenza di gravidanza nelle pazienti sottoposte a fecondazione in vitro ( IVF, in vitro fertilization ), impiegando antagonisti dell’ormone rilasciante la gonadotropina ( GnRH, gonadotropin releasing hormone ).
Qualora i livelli di progesterone fossero stati normali, i Ricercatori avrebbero eseguito la stimolazione ovarica nel secondo giorno del ciclo ( gruppo normale-Progesterone, n = 390 ).
Mentre se i livelli di progesterone fossero risultati elevati, la stimolazione sarebbe stata posticipata di 1 o 2 giorni ( gruppo alto-Progesterone, n = 20 ), ed eseguita solo quando i livelli di progesterone fossero ritornati entro i limiti normali ( n = 16 ).
Tra il primo e l’ottavo giorno di stimolazione è stata riscontrata, nel gruppo alto-Progesterone rispetto al gruppo normale-Progesterone, un’esposizione significativamente più alta al progesterone ed una significativamente più bassa all’estradiolo.
Inoltre, una significativamente più bassa percentuale di gravidanza in corso sia per ciclo iniziato ( 5.0% vs. 31.8%, con p = 0.01 ) sia per trasferimento dell’embrione ( 6.3% vs. 36.9%, con p = 0.01 ) è stata riportata nel gruppo ad alto-Progesterone che non nel gruppo a normale-Progesterone.
Questi dati indicano che un elevato livello sierico di progesterone al secondo giorno del ciclo è associato ad una ridotta probabilità di avere una gravidanza tra le donne sottoposte a terapia con rFSH e con antagonisti del GnRH. ( Xagena2004 )
Kolibianakis E M , et al, Hum Reprod 2004; 19: 1525-1529
Gyne2004